– Di Andrea Falzin

Ingegnere, classe 1971, appassionato di business social dal 2005, attivo nel marketing digitale dal 2007. Si occupa di promozione ecommerce e lead Generation dal 2009. Il suo approccio metodico e rivoluzionario ha migliorato le performance di numerosi siti web e ecommerce italiani.

Oggi tutti conoscono la definizione di AI – Artificial Intelligence, uno strumento, ormai definito un vero e proprio settore su cui le grandi multinazionali investono per lo sviluppo di nuovi programmi, computer e tecnologie all’avanguardia, in grado di “pensare” e reagire in maniera indipendente, senza l’ausilio dell’uomo.

 

Andrea Falzin, esperto di promozione ecommerce, fa il punto della situazione nel mercato italiano e internazionale.

 

Il passaggio da assistente umano, ad assistente virtuale è infatti un vero e proprio cambio d’epoca, una nuova era che sta impattando anche sul mondo degli e-commerce e sta cambiando le aspettative di utenti e clienti. 

 

 

Il boom dell’AI sta esplodendo e viene integrata sempre più anche nel settore e-commerce, rivoluzionando l’industria del commercio online sotto vari aspetti.

 

Ad esempio, oltre all’automazione del servizio clienti, prevenzione di frodi, logistica e analisi dei dati, grazie all’AI vengono raccolti maggiori dati sul comportamento degli utenti, sulle loro preferenze e interazioni al sito web, offrendo così un’ulteriore personalizzazione della user experience e incrementando in questo modo le conversioni. Inoltre, viene utilizzata per monitorare i prezzi dei prodotti e adattarli in modo dinamico in base ai competitors e alla domanda di mercato.

 

In generale, possiamo dire che l’intelligenza artificiale stia rivoluzionando in positivo il mondo degli e-commerce, aumentandone l’efficienza e la competitività rispetto a chi ancora non la utilizza.

 

Che cosa comporta l’integrazione dell’AI nel proprio e-commerce?

 

Tutto ciò che prima veniva delegato a copywriter e grafici ad esempio, ora è possibile effettuarla tramite AI. L’AI ha sviluppato ed acquisito quasi tutte le competenze che può offrire un team di un’agenzia di marketing. Dunque non avrò più la necessità di avere il supporto di un’agenzia di marketing al completo, con dieci copywriter e cinque grafici, ma sarà sufficiente ricevere assistenza nelle lacune dell’intelligenza artificiale.

 

Ad oggi, c’è ancora poca attenzione e poca informazione riguardo a come queste tecnologie possano essere utilizzate dalla generazione delle descrizioni dei prodotti, alla gestione di contatto con il chatbot di assistenza all’utente alle prese con lo shopping online.

Questo particolare shopping assistant si basa sugli acquisti passati e le nuove preferenze dell’utente. Caratteristiche fondamentali per rendere un e-commerce molto più interessante rispetto ai concorrenti, un po’ come quando preferiamo acquistare in uno specifico negozio per il servizio clienti più attento alle nostre esigenze.

 

Ogni e-commerce oggi può permettersi un AI che intervenga come shopping assistant, mentre non tutti potevano permettersi del personale extra da integrare per il reparto di customer care del proprio negozio online.

 

Questa nuova tecnologia potrebbe quindi apportare una differenza sostanziale all’e-commerce, dando maggiore valore al negozio, aumentandone la sua reputazione e soprattutto, ottimizzando la user experience.

 

Come abbiamo integrato l’AI al nostro Flipping Catalog

 

Prendiamo come esempio il nostro Flipping Catalog, il nostro catalogo sfogliabile realizzato per e-commerce. Trattandosi di uno scroll dei prodotti molto lineare rispetto al catalogo online, l’AI permette anche qui una totale rivoluzione. Grazie alla sua raccolta dati sulle preferenze degli utenti, il catalogo sfogliabile può essere riorganizzato sulla base di gusti, preferenze ed esigenze dei propri clienti. Un grande passo avanti, che potrebbe portare gli e-commerce verso nuovi orizzonti.

 

Copywriter vs intelligenza artificiale

 

Nel 2023 può essere molto semplice sostituire sostituire un copywriter con il lavoro mediocre di un AI, rispetto al lavoro professionale di un essere umano. La cosa interessante è che un AI può essere mediocre su tutto, mentre un copywriter può essere professionale solamente su un settore di mercato. Dunque la domanda da porre oggi è questa: è preferibile avere un esperto in un ambito molto specifico, o un AI non eccezionale, ma brillante in tutto?

 

Questo parallelismo può far riflettere su come rifocalizzare le professioni in essere, che verranno sottoposte a un’evoluzione radicale. Naturalmente, è chiaro che l’AI non potrà mai sostituire la mente umana in tutto, ma andrà a privare l’uomo di alcuni posti di lavoro, per generarne di nuovi.

 

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Se volete contattare Andrea Falzin potete visitare il sito internetvalore.it oppure scrivere alla andrea.falzin@internetvalore.it