Al giorno d’oggi sempre più aziende e istituzioni usano i video come uno strumento per costruire e migliorare la loro reputazione e quella del loro brand. Per creare video interessanti e accattivanti bisogna tenere presenti alcune regole: anzitutto cercare di trasmettere il messaggio al pubblico che abbiamo scelto, coinvolgerlo e spiegargli cosa fare successivamente.
Il video è il futuro: le persone passano molto tempo a guardare video online, e bisogna tenere conto di questo trend. In primis bisogna ovviamente selezionare un concept, realizzare un video e postarlo sui social media. Quindi si deve provare ad analizzare la sua performance: è stato dimostrato che i video coinvolgono l’audience il 50% in più rispetto alle immagini. Per supportare concretamente il business bisogna far sì che i video catturino sempre meglio l’attenzione degli utenti, e questo non dipende solo dalle caratteristiche del contenuto o dalla qualità del girato.
Come fare allora a produrre contenuti video realmente efficaci? Ecco una serie di consigli sviluppati dagli esperti del sito Top Web Development Companies.
1. Qualità.
L’aspetto più importante è la qualità video, specie se comparata alla qualità del contenuto. Bisogna creare un video accattivante, che parli di argomenti che gli utenti possano considerare validi e accattivanti. Per rendere il video ancora più attraente è utile usare colori brillanti e testi chiari e semplici.
2. Introduzione.
Un intro efficace è in grado di catturare l’attenzione dello spettatore e può portarlo a vedere il video fino alla fine. Bastano dai tre ai cinque secondi all’inizio per convincere l’utente a restare connesso.
3. Fare domande.
Un buon metodo per ottenere un migliore coinvolgimento degli utenti è l’interattività: porre quesiti o chiedere a chi segue di commentare per rispondere alle domande aumenta l’attrattività del video.
4. Emozionare.
Per fare un buon video non servono solo contenuti e immagini di qualità: gli spettatori sono esseri umani, quindi saper toccare le corde delle loro emozioni li indurrà a guardare il prodotto più a lungo.
5. Usare la call to action.
Un tasto al termine del video per suggerire all’utente cosa fare da quel momento in poi: si chiama “call to action” e può essere posizionato anche all’inizio o nel mezzo del girato. Esempi di call to action sono l’invito agli spettatori a iscriversi alla newsletter, o a seguire i canali social dell’autore del video o dell’azienda.
6. Less is more.
Più il video è breve, più le persone lo guardano: la durata ideale per i video da condividere sulle piattaforme social va dai 15 secondi ai due minuti.
7. Adattarsi.
Un solo video non va bene per tutte le piattaforme, anzi adottare questo approccio è un disastro. Bisogna invece adattare i formati video a seconda della destinazione e rendere il prodotto mobile-friendly, così che tutti lo possano guardare da smartphone o tablet.
8. La piattaforma conta…
I video concepiti per i social media non possono essere uguali a quelli creati per i siti web. I primi devono essere più brevi, per attrarre il traffico verso il sito ufficiale dell’azienda. Qui invece i video possono avere una durata maggiore, per promuovere al meglio i prodotti o i servizi di cui si sta parlando.
9. …e anche il presentatore.
Una persona che conduce il video è uno dei modi più efficaci per garantire un maggiore coinvolgimento: specie se appare rilassato, come se stesse facendo una chiacchierata con gli amici, il conduttore è in grado di creare una connessione con gli spettatori, inducendoli a restare più a lungo di fronte allo schermo.
10. Creare un video thumbnail.
Questa espressione indica l’immagine di preview del video: è la prima cosa che l’utente vede prima di cliccarci sopra. Per questo il thumbnail deve far capire cosa c’è all’interno del video e allo stesso tempo stuzzicare la curiosità dell’utente. Aggiungere un thumbnail può incrementare del 150% l’engagement generato dai video.
11. Ottimizzare i video per i motori di ricerca.
Questa operazione fa sì che il video sia immediatamente visibile nella pagina dei risultati di ricerca, e questo ovviamente comporta un aumento del coinvolgimento e del numero dei visitatori. Per farlo occorre pensare a un titolo e a una descrizione che contengano le opportune parole chiave.
12. Aggiungere i sottotitoli.
In questa maniera il video diventa immediatamente
fruibile anche per le persone con deficit uditivi, oltre che per il pubblico di lingua
straniera. È stato inoltre dimostrato che oltre il 90% delle persone guarda i video sui social senza volume. In più, aggiungere sottotitoli contenenti le parole chiave può
aiutare il video a posizionarsi meglio sui motori di ricerca.
13. Promuovere il video.
Aggiungere un link sul sito ufficiale, condividere il video sui vari canali social e tramite la newsletter può essere molto utile per raggiungere clienti esistenti e nuovi.
14. Controllare i risultati.
Usando gli appositi strumenti si possono monitorare le visite, il tasso di engagement e i comportamenti degli utenti sui siti e sui canali social. In questo modo si può conoscere con esattezza la performance del video ed eventualmente apportare qualche piccola modifica per ottenere miglioramenti.